A Maria Antonietta Sisini...questo mio primo live lo dedico a te per l'insostituibile amicizia e per la tua grande pazienza. Grazie. Giuni
Giuni,riferendosi a "A casa di Ida Rubinstein" aveva detto: "(...) Quel disco oggi e' introvabile, i discografici non lo vogliono ristampare.
Eppure il pubblico me lo chiede. Ho fatto "Voce prigioniera" perche' dentro c'erano molti brani (non tutti, ma parecchi) di "A casa di Ida Rubinstein", anche se in versione live. Era un po' un modo per accontentare chi mi chiedeva di quel disco. C'e' quasi tutto, manca forse solo "Verdi", uno dei brani piu' belli
in assoluto e credo che prima o poi lo riprendero' in un disco."
"Voce prigioniera era un titolo che mi piaceva perche' (...) io mi sono messa in prigione, nel senso della scelta che ho compiuto: quella di uscire dal mercato discografico pur di continuare a fare cio' che riteno artisticamente giusto.
E' ironico, ma da una prigione si puo' diventare anche un diamante che brilla oltre le grate. Dentro la prigione la sofferenza ti puo' rinnovare. Da una cosa negativa si puo' ottenere l'oro. I fiori nascono dovunque, anche in prigione o nel fango. E' l'humus per far crescere delle cose meravigliose. Volevo realizzare qualcosa con l'energia del prigioniero, con la sua forza.
In fondo e' una presunzione."